Il viaggio del Presidente in Sud Sudan

Il presidente Ottavio Zenoniani si è recato in Sud Sudan dall'amico Vescovo Paolino.

Il viaggio è durato solo una settimana, ma è stato un viaggio entusiasmante (si racconta il Presidente) Ho trovato un gran calore in tutti i sensi, sia per la temperatura elevata presente in Sud Sudan in questo periodo, sia per la simpatia e l'accoglienza spettacolare degli abitanti dei villaggi. Dovunque mi recassi ricevevo strette di mani, pacche sulle spalle, sorrisi!! La gente era pronta a sacrificare il capretto per far festa all'ospite arrivato, spesso uno dei pochi a loro disposizione per sfamarsi. Hanno poco,ma vogliono condividere con gli altri. Ho visto tanta miseria, ma nonostante ciò ho ricevuto tanto affetto dalle persone, molto di più che nei nostri paesi. Ho potuto visitare la scuola da noi finanziata ed apporre le targhe dei donatori sulle sale adibite all'insegnamento. Posso affermare che è stata costruita veramente bene. Ho poi visitato il villaggio dove si trova Johnson a Rokon. Per arrivarci, assieme a Johnson ho dovuto affrontare delle strade impraticabili, sterrate, con buche profonde, ho rischiato che la polizia sequestrasse la macchina fotografica perchè in una determinata zona era vietato fare foto. Il villaggio è pieno di ragazzini che vanno a scuola, quasi 300. Il "nostro" pozzo è messo in funzione una volta al mattino e una volta alla sera e riempie una cisterna da 5.000 litri fornendo acqua a tutto il villaggio. Ho potuto partecipare a delle messe che durano 2 ore!!! Non sono funzioni come qui da noi, sono totalmente diverse. Lì la gente ci va volentieri, canta balla e soprattutto partecipa e mette il vestito più bello che ha!!! Sono due ore di gioia e preghiera!! Sono stato intervistato da radio Bakhita, dove oltre a raccontare l'amicizia della nostra Comunità con il Vescovo e l'impegno economico della nostra gente nel realizzare le tre opere quali la scuola/seminario e il pozzo a Rejaf e il pozzo a Rokon, ho messo in evidenza i problemi che ho notato e quello che si potrebbe fare per il futuro. A me sembrava una cosa logica e di routine avvitare due viti per sistemare una maniglia, mentre loro lasciano tutto allo stato di degrado. Ho vissuto una settimana carica di emozioni e di questo ringrazio il Vescovo e tutti gli amici sudanesi che mi hanno accompagnato:Padre Samuel, Johsnon, Jams, Onnesimo, Charles.